De Lellis, Carlo (XVII secolo)

anche Rodolfo Lanza (pseudonimo)

Chieti?

Nacque presumibilmente nei primi decenni del Seicento da un’illustre famiglia originaria di Chieti, ma residente a Napoli. Seguendo le orme del padre Donato, intraprese la carriera di avvocato, coltivando tuttavia una vera e propria passione per la ricerca storico-archivistica, che lo portò a raccogliere una quantità notevole di dati sulla storia e sulla nobiltà del Regno di Napoli.
Infaticabile ricercatore di documenti, effettuò uno spoglio sistematico degli archivi angioini, aragonesi e vicereali (opera di trascrizione rivelatasi preziosissima in particolare dopo la distruzione – durante la Seconda Guerra – degli archivi della Cancelleria angioina). Partecipò attivamente alla vita culturale di alcune accademie napoletane, e in particolare fu membro e poi principe dell’Accademia degli Abbandonati (1649) e poi di quella degli Incauti.
Il suo primo scritto a stampa fu la Vita Michaelis Ricii (1645), cui fecero seguito, nel 1649, gli Applausi poetici. Al 1654 risalgono invece il Supplimento alla Napoli sacra di Cesare d’Engenio e la prima parte dei Discorsi delle famiglie nobili del Regno di Napoli, nei quali è ricostruita la genealogia delle maggiori famiglie patrizie ascritte ai sedili di Napoli. Del 1670 è il Supplimento all’historia della famiglia Blanch scritta da don Camillo Tutini.
Per ragioni oscure, nel 1682 De Lellis fu imprigionato in Castel Nuovo (Mongillo, p. 39)
Morì verosimilmente prima del 1691; in quell’anno, infatti, Domenico Conforto, nel dare alle stampe – con lo pseudonimo di Rodolfo Lanza – l’opuscolo Scrittura intitolata alla verità, faceva menzione del testamento di Carlo de Lellis, il quale lasciava alcuni manoscritti ai padri crociferi del collegio di Sant’Aspreno (di nuovo il Conforto, nel 1695 [Giornali di Napoli dal MDLXXIX al MDIC, in partic. 23 febbraio 1695]) ricordava indirettamente un De Lellis già defunto (“quel buon Carlo de Lellis”).
Le opere inedite di De Lellis sono ancora molte; presso la Biblioteca Nazionale di Napoli si conservano, tra quelle rimaste in forma manoscritta, i volumi sulle famiglie di Napoli (con segnatura X.A.4-10) e l’Aggiunta alla Napoli sacra dell’Engenio (mss. X.B.20-24), in cinque tomi. Il primo volume di quest’ultimi era stato pubblicato a stampa nel 1977 da Francesco Aceto; nel 2013 è stato pubblicato, a cura di Elisabetta Scirocco, Michela Tarallo e Stefano De Mieri, il contenuto di tutti e cinque i volumi (www.memofonte.it – Sezione Ricerche-Guide-Napoli)

Note

Anno di morte: ante 1691

Approfondimenti

Massimo Ceresa, De Lellis, Carlo, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 36, 1988

Carlo de Lellis (Wikipedia)
https://it.wikipedia.org/wiki/Carlo_De_Lellis

Fonti

Carlo de Lellis, Aggiunta alla Napoli sacra del D’Engenio. Tomo I, a cura di Francesco Aceto, 1977.

Fiorella Angelillo, Enrica Stendardo, Il Seicento. Carlo de Lellis…, in Libri per vedere. Le guide storico-artistiche della città di Napoli: fonti testimonianze del gusto immagini di una città, a cura di Francesca Amirante, Fiorella Angelillo, Paola D’Alconzo, Paola Fardella, Ornella Scognamiglio, Enrica Stendardo, Napoli 1995, pp. 70-72, con bibliografia.

Massimo Ceresa, De Lellis, Carlo, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 36, 1988, con bibliografia.

Carlo de Lellis, Aggiunta alla “Napoli sacra” dell’Engenio Caracciolo, entro il 1689 (Napoli, Biblioteca Nazionale “Vittorio Emanuele III”, ms. X.B.20-X.B.24), a cura di Elisabetta Scirocco, Michela Tarallo e Stefano De Mieri, 5 pdf, Firenze, Fondazione Memofonte 2013 (solo in rete: http://www.memofonte.it/).

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