Dopo Roma, Napoli è il centro artistico d’Italia ad aver avuto la più ricca fioritura di guide nel corso di tutta l’Età moderna. Al fascino della stratificazione monumentale, giustificata da un insediamento abitativo ininterrotto sin dai tempi della colonizzazione greca, si accompagnava la vastità del territorio antropizzato, che, sino alle riscoperte vesuviane del Settecento, arrivava a comprendere tutti i Campi Flegrei. La lingua delle guide redatte dagli scrittori locali rappresenta un campo assai interessante d’osservazione, forgiata com’è stata nella costante tensione tra l’uso dialettale d’origine e l’inclinazione più o meno forzosa verso i modelli ‘alti’ toscani.