Presentazione del progetto

Un campo particolarmente significativo nell’ambito del discorso storico-artistico è costituito dalla letteratura periegetica, specialmente nelle forme in cui si afferma a partire dal Cinquecento con le guide di Firenze e di Roma di Francesco Albertini, abbandonando progressivamente la dimensione favolistica legata ai Mirabilia urbis Romae. Tale nuova e fortunata produzione, dal carattere tipicamente descrittivo e destinata a un pubblico non specialistico, si è prestata in maniera particolare per un approfondimento di tipo linguistico, sia per le frequenti contaminazioni con la scrittura tecnica (soprattutto con la trattatistica architettonica), sia per i tipici procedimenti di riuso e rimaneggiamento di fonti diverse, sia ancora per l’utilizzazione di un registro medio, con formule ed espressioni legate anche al linguaggio quotidiano. Inoltre, dato il carattere tipicamente autoctono di tale produzione letteraria, essa offre campo per un’analisi particolareggiata delle varietà locali.

Queste fonti, in parte già trascritte altrove (https://www.memofonte.it/tematiche/guide-descrizioni-e-appunti-di-viaggio/), sono state verificate e uniformate per il trattamento informatico. E i testi sono stati inseriti in una sezione intitolata “Sala di lettura”.

Il corpus proposto è di particolare importanza come testimonianza di un lessico non specialistico, ma che trae alimento dalla letteratura tecnica e che viene recepito da un pubblico più vasto che non quello ristretto agli addetti ai lavori.

Lo studio della lingua delle città, fondamentali luoghi di scambio culturale, si sta sviluppando in modo molto fruttuoso proprio in questi ultimi anni. Le città, infatti, si presentano sempre più come centri di attrazione di una mobilità demografica che nelle ricerche più recenti sta assumendo dimensioni e contorni impensati. Il progetto delle guide delle città, per tutti gli aspetti descritti, tende a colmare una lacuna significativa non solo in ambito artistico e linguistico, ma su un piano storico più generale.

Durato due anni, il lavoro ha riguardato la trascrizione di diversi testi con conseguente interrogazione lessicale per alcuni di essi. Per Firenze sono state acquisite la breve guida di Francesco Albertini (1510), capostipite del genere per tutta l’Italia, e quella di Raffaello del Bruno (1689), destinata, per la sua agilità, a una fortuna praticamente secolare (1698, 1719, 1733, 1745, 1757, 1767). Per Napoli, invece, si sono trascritti Benedetto di Falco (dal 1548 al 1680), Giovanni Tarcagnota (1566) e Luigi Contarini (1569, ristampato nel 1680). I testi sono disponibili nella sezione “Sala di lettura”, fornendo la possibilità di consultazione tramite una pagina di infografica sui principali luoghi delle due città.

Il formario, costruito sui testi di Francesco Bocchi (1591), Giovanni Cinelli (1677), Pompeo Sarnelli (1685, ristampato fino al 1801) e Carlo Celano (1692, con tre ristampe nel 1724, nel 1758-59 e nel 1792), asseconda, nel modo più ampio e agile, le potenzialità offerte da una tradizione linguistica non limitata alla terminologia dell’ambito artistico, ma estesa alle varietà della descrizione corografica, paesistica ed etnografica, alle ambizioni letterarie della memoria funeraria e monumentale, e a molti altri aspetti della civiltà peninsulare in alcune delle sue declinazioni regionali più feconde.

Il lemmario, creato per le guide di Bocchi, Cinelli, Sarnelli e Celano, costituisce un ulteriore arricchimento e permette di rintracciare, a partire da una singola entrata lessicale, tutte le forme flesse e le varianti formali del lessema selezionato.